La visita del papa nel cuore d’europa

Nel mese di settembre Ungheria e Slovacchia hanno accolto la visita del papa Francesco. A Budapest, il 12 settembre, il Santo Padre ha concluso il Congresso eucaristico internazionale concelebrando l’Eucarestia in Piazza degli Eroi, luogo emblematico della storia dell’Ungheria e nel pomeriggio dello stesso giorno si è recato in Slovacchia che è stata scenario di momenti importanti e significativi in cui il Papa è venuto in contatto con varie realtà di questo paese e, in ognuna di esse, ha lasciato una scia di luce che ne illumina il cammino.

Dei messaggi che papa Francesco ha lasciato in ogni incontro del suo viaggio nel cuore dell’Europa, ne vogliamo mettere in evidenza due: l’ecumenismo  e la riaffermazione di valori etici cristiani che ha fatto davanti a tanti giovani.

Indimenticabile, per chi vi ha partecipato, la Divina Liturgia di San Crisostomo, celebrata nella città di Prešov, con tutta la devozione suscitata dalla bellezza del rito bizantino e del rito orientale, bellissima espressione dell’universalità della Chiesa. Per la prima volta nella giovane storia della Slovacchia, presieduti dal Pastore della Chiesa universale, hanno celebrato insieme l’Eucarestia vescovi e arcivescovi maggiori, metropoliti e confratelli latini e questo è stata una bella testimonianza di quello che significa respirare con due polmoni nella Chiesa Cattolica.

Nel suo incontro con i giovani a Košice  Il papa Francesco ha toccato temi delicati soprattutto per i giovani: la preparazione al matrimoni, la castità prematrimoniale e le difficoltà di vivere il sacramento della Riconciliazione. Rivolgendosi ai giovani e creando un dialogo con la folla presente, ricordò a tutti  il coraggio nel seguire le scelte difficili e l’importanza di riporre tutta la fiducia nella Provvidenza di Dio, non avere paura delle decisioni, non vivere nella provvisorietà e seguire un ideale vero lasciando da parte i sogni e le illusioni offerte dal modo mondano di vivere la propria vita.

Il viaggio si è concluso  con la Messa nel santuario della Madonna dei sette dolori a Šastin, proprio nel giorno della festa liturgica dell’Madonna Addolorata, Patrona della Slovacchia. E’ questo un Santuario molto importante per gli slovacchi, dove ogni anno, il 15 settembre, si tiene il grande pellegrinaggio nazionale che i cristiani  slovacchi  hanno continuato a portare avanti con coraggio anche durante il comunismo, nonostante il regime totalitario facesse di tutto per impedirlo. Qui, durante gli anni del regime comunista, si è nutrita la vita dei cattolici che si sono uniti e radicati nella preghiera e nella fede, per liberare il Paese dal comunismo ed incoraggiare la generazione più giovane a creare la comunità cristiana che si unisce intorno alla Parola di Dio.

Come ogni visita del Papa, anche il viaggio in Ungheria e Slovacchia ha lasciato una profonda impronta nel cuore di chi ne è stato coinvolto  ma i suoi messaggi hanno eco anche in altri contesti e sarà utile non lasciar perdere la grazia che Dio ha riversato nella comunità cristiana ed umana di tutto il mondo, con i gesti e le parole del papa Francesco.

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