Ascolta con l’orecchio del cuore

Nella festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il Vaticano ha pubblicato il Messaggio del Santo Padre Francesco per la 56 Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che quest’anno 2022 viene indetta con il titolo «Ascoltare con l’orecchio del cuore».

L’anno scorso abbiamo riflettuto sulla necessità di “andare a vedere” per scoprire la realtà e poterla raccontare attraverso l’esperienza degli eventi e degli incontri con le persone. Seguendo questa linea, il Papa ora esprime il desiderio di concentrare l’attenzione su un altro verbo, «ascoltare», decisivo nella grammatica della comunicazione e condizione per un dialogo autentico.

Stiamo infatti perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nel normale tessuto delle relazioni quotidiane, sia nei dibattiti sui temi più importanti della vita civile. Allo stesso tempo, l’ascolto sta conoscendo un nuovo e importante sviluppo in ambito comunicativo e informativo, attraverso le diverse offerte di podcast e chat audio, a conferma che l’ascolto è ancora essenziale per la comunicazione umana.

Papa Francesco nel suo messaggio chiede, ad un illustre medico, abituato a sanare le ferite dell’anima, quale fosse il bisogno più grande degli esseri umani. Egli rispose: «Il desiderio illimitato di essere ascoltato». È un desiderio che spesso rimane nascosto, ma che sfida tutti coloro che sono chiamati ad essere educatori o formatori, o a svolgere un ruolo di comunicatore: genitori e insegnanti, pastori e agenti pastorali, operatori dell’informazione e coloro che prestano un servizio sociale o politico.

Il Papa sostiene il suo messaggio di ascoltare con le orecchie del cuore, dicendo che, è nelle pagine bibliche dove apprendiamo che l’ascolto non ha solo il significato di percezione acustica, ma è essenzialmente legato al rapporto dialogico tra Dio e l’umanità. «Shema’ Israel – Ascolta, Israele» (Dt 6,4), l’incipit del primo comandamento della Torah è continuamente proposto nella Bibbia, a tal punto che san Paolo afferma che «la fede viene dall’ascolto» (Rm 10 ,17). L’iniziativa, infatti, è di Dio che ci parla, e noi rispondiamo ascoltandolo; ma anche questo ascolto, in fondo, viene dalla sua grazia, come accade al neonato che risponde allo sguardo e alla voce della madre e del padre. Dei cinque sensi, sembra che quello privilegiato da Dio sia proprio l’udito, forse perché meno invasivo, più discreto della vista, e quindi lascia l’essere umano più libero.

L’ascolto corrisponde allo stile umile di Dio. È quell’azione che permette a Dio di rivelarsi come Colui che, parlando, crea l’uomo a sua immagine e, ascoltandolo, lo riconosce come suo interlocutore. Dio ama l’uomo: per questo indirizza a lui la Parola, per questo «china l’orecchio» per ascoltarlo.

Francesco sostiene che da una parte c’è Dio, che si rivela sempre comunicando gratuitamente; e dall’altra, l’uomo, che è chiamato ad ascoltare. Il Signore chiama esplicitamente l’uomo a un’alleanza d’amore, perché possa diventare pienamente ciò che è: immagine e somiglianza di Dio nella sua capacità di ascoltare, accogliere, dare spazio all’altro. L’ascolto, in fondo, è una dimensione dell’amore.

Per leggere il messaggio completo della 56 Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali potete accedere dal seguente link: 

https://www. SIR – Servizio Informazione Religiosa (agensir.it)

Fotografia scattata dal Dicastero per le comunicazioni. 

Tratto da: Agenzia SIC (Servizio Informazione Cattolica)

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