Dall’assemblea ecclesiale alla sinodalita’

Viviamo l’ora di Dio, nell’azione rinnovata di una Chiesa che ha voluto intraprendere nuovi orizzonti con la presenza sempre ispiratrice del Ruach.

Oggi più che mai il cammino ha un senso, quando ne scopriamo (camminando) il suo profumo, i movimenti degli alberi, il canto degli uccelli, il sussurro del vento e, dinanzi, scopriamo l’orizzonte. Così, attraverso i miei sentimenti, voglio esprimere cosa ha significato il passaggio e il rapporto che ha vissuto la nostra Chiesa latinoamericana e caraibica, tra la prima assemblea ecclesiale e la sinodalità. Si è rivelato totalmente un processo d’incontro, d’accoglienza, di dialogo e ascolto, che, come il camminante che si stupisce ad ogni passo della novità che scopre, allo stesso modo vive l’utopia di poter toccare l’orizzonte.

E a partire proprio, dall’opzione preferenziale del CELAM nell’accogliere l’invito di papa Francesco ad assumere un’Assemblea ecclesiale e non una Conferenza episcopale, che il nostro orizzonte è stato disegnato nella chiarezza della sinodalità, ed essa ci porta a scoprire nuovi bagliori di rinnovata ecclesialità.

Continuando il nostro cammino, e con la luce sinodale, il processo ci ha portato ad approfondire vari aspetti tra cui:

• Profondo discernimento della chiamata alla Conversione Pastorale.
• Maggiore comprensione della categoria ecclesiologica del POPOLO DI DIO.

• Rendersi conto ciò che comporta l’applicazione della CORRESPONSABILITÀ nella missione. • L’inportanza di creare CONCENSO, come elemento imprescindibile per una sana partecipazione.

Depositiamo il nostro rinnovamento pastorale, sotto l’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, affinché «insieme, rimaniamo in sintonia con l’unico cuore della Chiesa, che è l’amore».

FONTE: churchassembly.lat

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