Foto: Udienza con i membri del Consiglio nazionale Métis, 28 marzo 2022
“Siamo immensamente grati al Santo Padre per aver accettato il nostro invito a continuare il cammino di guarigione e riconciliazione con i popoli indigeni di questa terra”.
Con queste parole il Vescovo di Saint-Jérome, Raymond Poisson, Presidente della Conferenza Episcopale canadese, ha accolto, a nome dei vescovi cattolici del Canada, la conferma ufficiale della visita del Pontefice.
Infatti, lo scorso 13 maggio, la Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato un comunicato in cui afferma che, dopo aver accolto «l’invito delle autorità civili ed ecclesiali e delle comunità indigene, il Santo Padre Francesco farà dal 24 al 30 luglio un viaggio apostolico in Canada, visitando le città di Edmonton, Quebec e Iqaluit”.
Autentico desiderio di verità, giustizia e guarigione
Come ricordato nel comunicato della Conferenza Episcopale canadese pervenuto all’Agenzia Fides, dal 28 marzo al 1 aprile, il Santo Padre Francesco ha ascoltato dai delegati indigeni accompagnati da alcuni vescovi canadesi, “le storie di coloro che hanno sofferto per mano di membri della Chiesa cattolica e ha risposto con compassione, dolore e un genuino desiderio di verità, giustizia e guarigione”.
La questione delle scuole residenziali
La visita delle delegazioni di nativi canadesi s’ inserisce nel percorso denominato “Indigenous Healing & Reconciliation”, intrapreso dalla Canadian Episcopal Conference e dal Canadian Catholic Indigenous Council (CICC), volto soprattutto a sanare il doloroso problema delle scuole residenziali e istituti avviati alla fine del XIX secolo dal governo canadese e affidati alle Chiese cristiane locali, inclusa la Chiesa cattolica. In queste scuole, create con l’obiettivo di integrare gli autoctoni, attive fino agli anni ’80, i bambini subivano abusi e maltrattamenti, e hanno finito per pagare con la vita la loro diversità.
Le parole del Papa
Papa Francesco ha espresso sgomento e dolore durante l’incontro, dopo aver appreso del ritrovamento dei resti di 215 bambini all’Indian Residential College di Kamloops.
“Seguo con dolore le notizie che arrivano dal Canada sull’orribile scoperta dei resti di 215 bambini, studenti della Kamloops Indian Residential School, nella provincia della British Columbia. Mi unisco ai vescovi canadesi e all’intera Chiesa cattolica canadese nell’esprimere la mia vicinanza al popolo canadese, traumatizzato da questa notizia scioccante. La triste scoperta accresce la nostra consapevolezza del dolore e della sofferenza del passato. Le autorità politiche e religiose del Canada continuano a collaborare con determinazione per chiarire questo triste evento e s’impegnano umilmente in un percorso di riconciliazione e guarigione.
A settembre, la Conferenza episcopale canadese ha rilasciato una dichiarazione in cui esprimeva «rimorsi» per i maltrattamenti e la morte di migliaia di bambini nativi nelle scuole che il governo aveva affidato alle comunità cattoliche nell’ambito della sua politica di integrazione dei nativi.
Papa Francesco è stato invitato personalmente dai delegati Inuit a visitare il Nord del Paese durante i loro incontri di marzo.
«Continuiamo a camminare insieme in questo importante viaggio di guarigione e riconciliazione».
Fonte: Vatican News